Personalizza il consenso

Utilizziamo i cookie per aiutarti a navigare in modo efficiente ed eseguire determinate funzioni. Di seguito troverai informazioni dettagliate su tutti i cookie in ciascuna categoria di consenso.

I cookie classificati come "Necessari" vengono memorizzati nel browser in quanto sono essenziali per abilitare le funzionalità di base del sito. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Progetto Pane Giallo

Genesi di un progetto di agricoltura sostenibile: UL PAN GIALT

PREMESSA
Parlare oggi di bene comune significa occuparsi di paesaggio e beni culturali, così come espresso nell’articolo 9 della Costituzione Italiana: “la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.”
Pasolini sosteneva che “il giorno in cui si perderanno i contadini e gli artigiani sarà una tragedia per la nazione”.
“La sopravvivenza dell’umanità dipende dai contadini” proclamava Giovanni Paolo II°.
In Italia su 25 milioni di lavoratori solo il 3% è impiegato nell’agricoltura.
La rivoluzione è quella di partire dalla terra, dal naturale. E’ una questione di educazione.
Riportare i giovani all’agricoltura è una questione di sopravvivenza; “non sarà possibile, in futuro, mangiare i computer[1].
La cementificazione, negli ultimi decenni in Italia, si è portata via un territorio vasto come tutta la Lombardia, ci sono oggi le condizioni per fermare questo scempio, salvaguardando le straordinarie bellezze del nostro paese. “Il nostro petrolio è la terra[2] sostiene Carlo Petrini.
Rimettiamo al centro dell’economia la terra, abbattiamo quella burocrazia che soffoca il lavoro delle imprese agricole; valorizziamo la tipicità, la localizzazione, le risorse ambientali che il mercato globalizzato ha sostituito con perversi sistemi di guadagno oligarchico.
Saranno i contadini a salvare il mondo con i loro saperi, grazie alla loro estraneità con il modello di pensiero imperante, grazie al fatto che sanno lavorare in sintonia con la natura, con la nostra madre terra[3].
Da tempo abbiamo la crisi energetica, climatica, alimentare, finanziaria, ma mai come oggi il mondo ha avuto paura per il proprio futuro.
Il futuro è sempre imprevedibile, ma questo senso di grande incertezza è causato dal modello di pensiero che è stato la causa prima della crisi.
Un modello che ha fallito e non sa trovare soluzioni innovative al di fuori del sistema globale che ha creato. L’alternativa a un futuro di crisi deve partire dall’alimentazione: il futuro del cibo è il futuro della terra.
Il cibo è stato snaturato fino a diventare un mero prodotto di consumo privato dei valori profondi che ha sempre avuto; è diventato sprecabile, una merce qualsiasi, altamente insostenibile in tutte le sue fasi, dalla sua coltivazione fino all’atto di mangiare.
Riscoprire la centralità del cibo nelle nostre vite e nelle nostre attività, ci può aiutare a trovare una chiave interessante per immaginare un futuro migliore.
Noi ci stiamo impegnando come Ecomuseo del Territorio, ci siamo proposti per il progetto “Agricoltura Expo 2015” con i prodotti dell’agricoltura sostenibile e delle tradizioni alimentari negli Ecomusei.

[1] [2] [3] Tratti da: Seminario, incontro con Carlo Bogliotti, co-autore con Carlo Petrini, di “Terra madre” (Giunti – 2009), organizzato in collaborazione con gli editori dei corsi di ecomuseologia da noi frequentati presso l’Universitatis Bergamensis Studium Sant’Agostino di Bergamo – Città alta – e il Politecnico di Milano di Scienza dei Linguaggi, della Comunicazione e degli Studi Culturali, realizzati con il contributo di Regione Lombardia e Rete degli Ecomusei Lombardi.